
Nel corso degli ultimi decenni, l'attività fisica che pratichiamo è diminuita sempre di più: l'innovazione tecnologica, il lavoro e le attività creative sempre più sedentarie ci hanno portato verso l'adozione di comportamenti che non favoriscono il movimento.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, quasi un terzo degli adulti nel mondo non raggiunge i livelli di attività fisica necessari a mantenere un buono stato di salute, una percentuale che negli adolescenti arriva a superare l'80%.
Diversi studi dei ricercatori hanno fornito prove dell'utilità dell’attività fisica su alcuni meccanismi essenziali dell’organismo, come il metabolismo energetico e ormonale, l’infiammazione, il sistema immunitario.
Ma innanzitutto è bene distinguere tra due tipi di attività fisica:
L’attività aerobica regolare aiuta invece a ridurre l’indice di massa corporea e quindi, in modo indiretto, a prevenire i tumori legati al sovrappeso e all’obesità.
L’aumento del flusso di sangue ossigena i tessuti, facilitando anche la distribuzione capillare di sostanze antinfiammatorie naturali. Sempre un flusso di sangue adeguato permette anche di eliminare le sostanze tossiche accumulate con maggiore efficienza. Questo processo avviene anche nei polmoni, gli organi riccamente vascolarizzati la cui funzione è proprio l’ossigenazione del sangue e l’eliminazione dei gas di scarto, come l’anidride carbonica.
Muoversi accelera il transito intestinale. Più lungo è il tempo in cui le sostanze di scarto dell’alimentazione rimangono in contatto con le mucose di stomaco e intestino e più alto è il rischio che eventuali composti tossici o mutageni danneggino le cellule. L’accelerazione del tempo di transito del cibo nell’apparato gastroenterico è considerata una delle principali ragioni per cui il movimento previene il cancro del colon.
Una pratica sportiva costante e moderatamente intensa riduce, invece, la concentrazione di alcuni ormoni (tra i quali gli estrogeni) a cui sono sensibili tumori come quelli dell’utero e del seno. Inoltre, lo sport aumenta la sensibilità dei tessuti all’insulina e ne diminuisce il rilascio nel sangue, favorendo l’utilizzo immediato degli zuccheri. L’insulina, pur essendo un ormone essenziale per l’organismo, se presente in concentrazione troppo elevata nel circolo sanguigno, stimola in modo eccessivo l’infiammazione e facilita la crescita dei tumori.
L’attività fisica stimola il sistema immunitario, regolando il numero e l’attività di alcune cellule essenziali, fra cui i macrofagi e i linfociti “natural killer”, implicati nel cancro.
Non è stato semplice dimostrare che la scarsa attività fisica può contribuire ad aumentare il rischio di ammalarsi di tumore. Il cancro è una malattia che il più delle volte si sviluppa nell'arco di molto tempo ed è quasi sempre determinata da numerosi fattori che interagiscono tra loro. Progressivamente, però, la ricerca ha fornito numerose prove di questo legame, che è solidissimo per alcuni tipi di tumore, mentre è ancora oggetto di approfondimenti per altri.
Cancro del colon-retto
Gli effetti dell’attività fisica sul cancro del colon sono quelli più studiati. Alcuni studi stimano che le persone attive abbiano un rischio di sviluppare questo tipo di tumore inferiore del 30-40% rispetto alle persone sedentarie. I benefici massimi si ottengono con 30-60 minuti di attività fisica intensa al giorno (come una corsa ad andatura sostenuta). Anche un impegno minore apporterà benefici in proporzione, purché sia svolto in maniera continuativa. L’effetto protettivo è dimostrato con certezza per il tumore del colon, mentre mancano ancora prove altrettanto inequivocabili per quanto riguarda il tumore del retto. Muoversi riduce la massa corporea, e l’obesità è un fattore di rischio importante per questo tipo di tumore.
Cancro del seno
Anche in questo caso disponiamo di studi eseguiti in tutto il mondo e i risultati sono piuttosto chiari: un’attività fisica frequente e di intensità anche moderata riduce il rischio di sviluppare questo tipo di tumore. Alcune ricerche hanno verificato cosa accade alle donne che dopo la menopausa, nel momento di maggior rischio di ammalarsi, iniziano ad allenarsi. Anche in questo caso i risultati dicono che vi è un beneficio in termini di riduzione del rischio, se confrontato con quello delle donne che restano sedentarie. In generale una mezz’ora di attività intensa giornaliera (come, per esempio, mezz’ora di corsa) sembra sufficiente ad attivare i meccanismi protettivi.
Cancro dell'endometrio
Gli studi sul cancro dell’endometrio, sebbene meno numerosi, dimostrano anch’essi una potenziale riduzione del rischio relativo di ammalarsi di questo tumore del 20-40%, proporzionale all’intensità e frequenza dell’impegno fisico. L’effetto è dovuto alla riduzione del peso e alla conseguente diminuzione degli ormoni femminili in circolo. Questi benefici sono validi per le persone di tutte le età.
Cancro del polmone
Alcune ricerche si sono concentrate sul cancro del polmone. In questo caso sembra che l’attività sportiva riduca del 20% circa il rischio di ammalarsi, ma non è in grado di contrastare gli effetti negativi del fumo, specialmente nelle donne.
Cancro della prostata
Infine, vi sono numerosi studi sul cancro della prostata che non sono però ancora riusciti a dimostrare una riduzione significativa del rischio di ammalarsi. I ricercatori ipotizzano che l’attività fisica possa effettivamente avere effetti positivi, visto che questo tipo di cancro è sensibile agli ormoni, che vengono ridotti dalla pratica sportiva. Tuttavia, quello della prostata è un tumore eterogeneo e probabilmente per questa ragione la ricerca non è ancora giunta a risultati definitivi sul ruolo protettivo dell’attività fisica.
Per molti altri tipi di tumori, la ricerca sta ancora indagando per capire se l’attività fisica possa contribuire a evitarli.